Tutto è nato dall’intuizione di un giovane collaboratore del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, che nella seconda metà degli anni ’90 iniziò a coltivare alcune piante, temendo che potessero, nel giro di pochi anni, andare incontro all’estinzione su scala locale.
Successivamente il C.R.D.P. e la Provincia di Pistoia hanno sviluppato su questa importante tematica un progetto che si è articolato in due fasi, nel periodo 2010-2012. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, dalla Provincia di Pistoia e dalla Regione Toscana. Esso ha coinvolto complessivamente vari Istituti di Ricerca prestigiosi: la Scuola Superiore S. Anna di Pisa (con ruolo di capofila), il Dipartimento di Agraria dell’Università di Pisa, l’Orto Botanico di Pisa e l’Istituto Tecnico Agrario di Pescia.
Oltre ad aver contribuito all’acquisizione delle conoscenze specifiche necessarie, il progetto ha consentito di effettuare la raccolta in natura di propaguli di specie ritenute a rischio (oltre alle poche già in coltivazione) e di intraprenderne un’attività strutturata di conservazione ex situ. Grazie anche alla nostra associazione tale attività si è protratta e implementata nel corso del tempo ben oltre il breve periodo nella quale essa è stata finanziata dal progetto.
Oggi esiste un registro delle piante in coltivazione (nel quale è annotata l’anno e la località di provenienza) ed alcuni “custodi”, che operano in modo da non perdere, o inquinare geneticamente, le piante che hanno in custodia.
Nel breve periodo è prevista la realizzazione di un idrofitario anche nell’ambito del percorso botanico della Riserva Naturale Lago di Sibolla.
In futuro è auspicabile che si possa procedere ad interventi di restoking e di reintroduzione di alcune di queste piante, operando in modo tecnicamente rigoroso, come sempre richiedono questo tipo di operazioni.

La custodia delle idrofite

I volontari dell’associazione collaborano nella custodia in coltivazione di una quindicina di specie di idrofite, alcune delle quali (come Utricularia Australis e Hydrocharis morsus-ranae) non più rinvenute negli ambienti naturali da oltre 20 anni. Nel parco del centro Visite di Castelmartini è stato realizzato anche un idrofitario, con un campionario di queste piante coltivate in mastelli, avente anche un valore didattico.

Scopri gli altri interventi sul territorio dell’Associazione >