La manutenzione della sentieristica delle passerelle e degli osservatori faunistici della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio si avvale della collaborazione di numerosi volontari che affiancano il personale del Centro RDP. La presenza fra i soci volontari di vari artigiani (dal falegname al caldaista) rende possibile far fronte tempestivamente a numerosi piccoli interventi di ripristino e migliorie.
Gli Amici del Padule di Fucecchio si sono occupati del restauro dell’osservatorio delle Morette (ex Casotto del Biagiotti), con il supporto del personale del Centro.
Le attività di piccola manutenzione degli habitat
e delle strutture della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio
Le attività di monitoraggio degli uccelli migratori
Gli Amici del Padule di Fucecchio partecipano alle attività di monitoraggio degli uccelli migratori acquatici svolte dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio e dal Centro Ornitologico Toscano. Gli uccelli acquatici nelle loro lunghe migrazioni attraversano vari paesi e talvolta vari continenti: la gestione di questa importante risorsa, che appartiene alla collettività, necessita della conoscenza dei vari contingenti di ciascuna specie.
I due principali censimenti, effettuati su ampia scala, ai quali l’associazione partecipa con propri volontari sono il censimento degli uccelli acquatici svernanti (che si tiene intorno al 15 gennaio) ed il censimento mondiale dei limicoli (o trampolieri) che si svolge nella prima metà di settembre.
La custodia delle idrofite
Il Centro RDP ha condotto varie ricerche sulla flora del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla.
In considerazione dello stato di pericolo critico di estinzione su scala locale, in passato sono state prelevate piccole quantità di materiale propagativo (semi o parti di piante) ed è stata avviata una coltivazione in vasche acquari e mastelli, al fine di non perdere definitivamente il patrimonio genetico di popolazioni da molto tempo isolate (entità relitte). Purtroppo lo stato generale di conservazione delle piante acquatiche (o idrofite) è molto preoccupante e varie specie si sono recentemente estinte in natura. I volontari dell’associazione collaborano nella custodia in coltivazione di una quindicina di specie di idrofite, alcune delle quali (come Utricularia Australis e Hydrocharis morsus-ranae) non più rinvenute negli ambienti naturali da oltre 20 anni. Nel parco del centro Visite di Castelmartini è stato realizzato anche un idrofitario, con un campionario di queste piante coltivate in mastelli, avente anche un valore didattico.