Uccisione dell’orsa Amarena: basta con le politiche di indulgenza verso il bracconaggio!
Occorre un altro approccio alla gestione della fauna selvatica.
L’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo rappresenta l’apice drammatico di una deriva in atto da tempo nel nostro paese, un’azione che ha colpito nel profondo la sensibilità della gente ed ha scatenato un’ondata di indignazione senza precedenti.
Nell’estrema drammaticità di quanto accaduto, speriamo che questa risposta così netta della popolazione possa disincentivare una tendenza consolidata e trasversale a sacrificare la fauna selvatica per ragioni di consenso elettorale. Da un lato provvedimenti che consentono a chi è munito di licenza di caccia di abbattere, praticamente tutto l’anno e ovunque, animali selvatici in espansione numerica, senza peraltro che ciò influisca significativamente sul loro contenimento numerico; dall’altro pochissimi controlli e pene irrisorie per chi commette atti di bracconaggio. Ciò ha creato un clima nel quale gesti criminali come quello di cui stiamo parlando si sono ovunque moltiplicati (e ciò che emerge è solo la punta dell’iceberg). Beninteso, siamo convinti che la maggioranza dei cacciatori rispetti la legge, ciononostante i bracconieri muniti di licenza di caccia sono molto numerosi e possono godere di norme e di coperture che agevolano i loro crimini.
Ci auguriamo che questa chiara manifestazione di sensibilità possa trasformarsi in una costruttiva, ampia, sollecitazione nei confronti della politica verso un approccio diverso nella gestione di un bene così prezioso come la fauna selvatica. Ci sembra in questo senso molto positivo il lavoro compiuto dall’Ente Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, che ha saputo sfruttare positivamente il comportamento problematico di un’orsa (eccessivamente confidente) per promuovere una comunicazione volta da un lato ad educare correttamente la popolazione sulle norme da seguire, dall’altro a creare un clima di rispetto, di apprezzamento e perfino di orgoglio nei riguardi degli orsi. A mantenere bassa la conflittualità è stato anche il rimborso in tempi brevi dei pochi danni causati dagli orsi.
Non esiste una formula magica, come gli “oltranzisti dell’abbattimento” vorrebbero farci credere; la convivenza si costruisce gradualmente attraverso una molteplicità di soluzioni: alcune di portata generale, come la custodia notturna in luoghi sicuri di animali domestici, altre, di profilo tecnico, adattabili a specifici contesti. In tutto questo la comunicazione ha un ruolo rilevante e troviamo positivi ad esempio i numerosi incontri organizzati da vari soggetti (come anche la nostra associazione ha fatto in più occasioni), per informare correttamente i cittadini sulla dinamica di espansione del lupo e su come occorre comportarsi per prevenire ed attenuare i conflitti che possono derivarne.
Massa e Cozzile, 4/09/2023